[Lore] Cyberpunk 2077: La vera storia di Johnny Silverhand

Ogni storia ha un suo eroe, sia esso votato al bene o rientrante nella categoria dell’anti eroe. Ma Night City gli eroi esistono solamente sul menu di un bar e solo se questi sono morti in modo spettacolare, facendo esplodere qualcosa, causando numerose vittime tra le fila della corporazioni che governano la città. Un nome molto ricorrente è proprio quello di Johnny Silverhand, di cui azioni segnano un tracciato indelebile nella storia della città dei sogni, le quali ci vengono narrate tramite flashback. In questo articolo esaminiamo a fondo questo personaggio, dalle sue origini al suo epilogo.

Ricordiamo che la lettura è consigliata a chi ha terminato la campagna principale, poichè sono presenti numerosi spoiler.

Dalla guerra ai Samurai.

Robert John Linder, nato il 16 novembre 1988, viene immediatamente visto come un intruso, un’entità che avanza pretese fuori dal controllo dello sventurato protagonista. Egli ha un solo obbiettivo, distruggere definitivamente l’Arasaka. Ma da cosa nasce tutto quest’odio verso le corporazioni, Arasaka in particolare? Perché è stato disposto a sacrificare ogni legame pur di arrivare al suo obbiettivo? E per quale motivo è stato disposto a morire pur di riuscirci?

La seconda guerra centroamericana, soprannominata come “Nuovo Vietnam”, è un conflitto che si è svolto tra il 2003 e il 2010, 7 anni di guerra non stop in cui gli Stati uniti invadono la Colombia, l’Ecuador, il Perù e il Venezuela. Questo conflitto risulta essere uno dei più sanguinosi dato il numero estremamente alto di vittime americane. I veterani sopravvissuti sono stati abbandonati a se stessi, costretti a lottare per tornare a casa.

Molti di loro si sono tolti la vita, non riuscendo più a integrarsi nella società, perseguitati dai fantasmi del passato e dai ricordi degli orrori a cui hanno assistito sul campo di battaglia. Robert John Linder era uno dei pochi fortunati sopravvissuti a quel mattatoio gestito da un governo corrotto e manipolatore. Quando i segreti di chi era al potere vennero scoperti, molti soldati disertarono rifiutandosi di combattere una guerra corrotta. La reazione del governo di fronte alla diserzione di massa fu piuttosto violenta, sfruttò la sua influenza per manipolare i media e l’opinione pubblica affinchè si provasse un profondo odio verso i disertori.

Tradito nella fiducia, negli ideali, usato come una marionetta per uccidere i cosiddetti nemici, Robert torna a casa sua a Night City. La guerra lo aveva profondamente cambiato. Per lasciarsi alle spalle tutto l’orrore che ha visto e provato su se stesso, cambia nome in Johnny Silverhand. Ispirato in parte dalla protesi meccanica che sostituiva l’arto perso in battaglia, in parte per omaggiare Morgan Blackhand, veterano esperto che subì un intervento simile. Decise quindi di fondare una band col chiaro scopo di smascherare la corruzione dei governanti, i Samurai. Tuttavia, per quanto abbia cercato di dimenticare il suo passato molto spesso torna a galla facendolo diventare particolarmente nervoso quando vengono toccati temi particolari che si collegano alla guerra, che lasciano trasparire alcuni dettagli del sua storia.

“Ho sempre voluto provarne uno.”
“Il che spiega perché
tanti fessi finivano al fronte.
Non c’era nemmeno bisogno di reclutarli,
bastava mostrargli la tecnologia.”

Johnny Silverhand risponde a V.


Samurai: dalle stalle alle stelle alle… stalle

La band chiamata Samurai fece il salto di qualità quando un produttore discografico li scoprì suonare in una bettola. Da quel momento fecero rapidamente successo e i fan aumentarono esponenzialmente. Moltissimi condividevano la sua filosofia riguardo le corporazioni, infatti durante uno dei flashback, possiamo anche udire qualcuno urlare dal pubblico “morte all’Arasaka”. Presto Johnny si rese conto di avere a disposizione un piccolo esercito su cui le corporazioni non avrebbero mai aperto il fuoco pubblicamente, per non attirare l’attenzione dei media. Un malsano piano contro la corporazione balenò in mente a Silverhand, piano venne troncato dall’improvviso scioglimento della band. Alcuni avevano problemi di droga e la tastierista Nancy – in seguito conosciuta come Bes Isis – finì in carcere dopo aver buttato il marito giù dall’ottantesimo piano a seguito dell’ennesima violenza domestica.

Gli unici che rimasero sempre vicini a lui furono il co-fondatore Kerry Eurodine e Rogue, vecchia fiamma con cui ebbe una relazione in seguito interrotta. Tuttavia il sentimento di Rouge rimase vivo, ma si mise da parte quando una nuova ragazza fece il suo ingresso nella vita di Johnny, il quale però era solito trattarla come uno zerbino. Per quanto libertino in campo morale e sessuale, trattando tutti come idioti, il suo carisma era come una calamita per le persone che sempre e comunque tornavano da lui. In qualche modo vedevano in lui una possibilità di combinare qualcosa nella vita, dato che bene o male erano tutti afflitti dai demoni del passato, Johnny li spronava al combattere per ciò in cui si crede, alla libertà e al non fare quello che non era nella loro natura anche se qualcun altro li stava tenendo in pugno, esattamente come facevano le corporazioni con le persone.

In un tentativo d’estorsione, Kerry Eurodine venne rapito da cinque tirapiedi di una gang che a loro volta vennero catturati vivi da Morgan Blackhand. Egli venne notato da un reclutatore della Militech e successivamente assunto. Non sappiamo il momento esatto in cui Silverhand e BlackHand si siano conosciuti, tuttavia entrambi erano veterani dell’esercito e avevano assistito alla distruzione che la guerra aveva causato. Fu sulla base di un passato comune che i due divennero amici. Successivamente Morgan venne a conoscenza del piano di Silverhand di rendere “pan per focaccia” all’Arasaka. Dato che la Militech era in piena quarta guerra corporativa, colse la palla al balzo per informare i suoi superiori e organizzare una missione puntando ad una doppia vittoria, la vendetta di Johnny e il successo bellico della Militech.

Altiera “Alt” Cunnigam

Nonostante i numerosi elementi portano il giocatore a rimanere attaccato allo schermo cercando di capire il più possibile su questo personaggio che prende vita nei ricordi del rockerman, sorgono una serie di domande sul perchè ella abbia creato per conto dell’Arasaka un così pericoloso strumento di morte chiamato Soulkiller. Domande che trovano risposta analizzando attentamente il passato di Alt. Come viene detto nel corso dell’avventura, il nome Soulkiller venne dato dall’Arasaka poichè inizialmente il programma non aveva nome. Alt aveva rimandato il nome ad un secondo momento, concentrandosi prima di tutto sulla funzionalità della sua invenzione che non aveva nulla a che fare sull’imprigionare anime nel Mikoshi. Ma allora cos’è che Alt aveva sviluppato?

Altiera Cunnigam era un’abile netrunner alle dipendenze dell’ITS, una società che compare solo in Cyberpunk 2013, la quale si occupava (e si occuperà), della creazione di componenti elettronici d’avanguardia. La ragazza fu testimone di diversi casi di malessere tra i suoi colleghi netrunner, i quali dopo la disconnessione traumatica e debilitante accusavano forti emicranie, cefalee e nausea a distanza di giorni dopo la loro ultima connessione. Data la folle velocità con cui i dati viaggiano in rete, era come essere travolti da un fiume in piena.
Quando finalmente il cervello si abituava al ritmo e poi veniva disconnesso, era come schiantarsi contro un muro ad alta velocità.
Questa analogia utile per rappresentare la velocità del cyberspazio rispetto alla realtà, aiuta a far capire che il cervello semplicemente va fuori fase e, in casi più gravi, può non essere più in grado di distinguere la realtà dal cyberspazio.

Alt si mise quindi a studiare un metodo per rendere meno traumatico l’ingresso e la disconnessione dei Netrunner, per poi eliminare i danni collaterali post disconnessione, creando quella che può essere definita una rampa d’ingresso all’autostrada, e una d’uscita. Per fare questo, ogni postazione calibrata sull’operatore ne copiava i processi sinaptici in una safe zone virtuale, creando una versione digitale dell’utente di cui cervello, una volta collegato, non avrebbe faticato a riconoscersi senza perdersi fra i dati nel cyberspazio. La perdita dell’IO cosciente post connessione, era la principale causa che portò alcuni alla pazzia e altri alla morte. Di fatto, la chimica del cervello impone la presenza di una linea ben marcata tra ciò che è reale e ciò che è digitale, per non perdere il contatto con la realtà.

Alt però non fece in tempo a completare la sua creazione. In vista di quella che successivamente venne chiamata  “quarta guerra corporativa” che vedeva la Militech darsi battaglia con l’Arasaka, quest’ultima acquistò l’ITS e tutti progetti realizzati al suo interno avrebbero dovuti essere realizzati per fini corporativi. Immaginando che a lungo termine il suo progetto sarebbe stato usato esclusivamente dai potenti per muovere guerra a destra e a manca, Alt si rifiutò di sottostare a tale condizione e per questo venne cacciata dall’ITS. Per un pò se ne stette buona, mantenendo un basso profilo e frequentando un rocker che sembrava condividere la sua opinione sulle corporazioni: Jhonny Silverhand.

Purtroppo, il suo tentativo di scomparire dai radar fu vano; l’Arasaka assorbì l’ITS e venne a conoscenza di questo progetto incompleto cui l’autrice si rifiutò di completarlo facendosi addirittura cacciare. Vedendo l’enorme potenziale del programma ed escludendo la possibilità di convincere la donna tramite un’accordo, l’Arasaka ingaggiò alcuni membri di una gang per rapirla. L’azienda non agì direttamente, per non macchiare la sua immagine. Se si fosse parlato di un rapimento effettuato da una gang, la notizia avrebbe giusto trovato un breve spazio nel notiziario serale. Inoltre anche se Johnny Silverhand, già noto per le sue manifestazioni anti Arasaka, avesse denunciato il sequestro di persona accusando il colosso aziendale, semplicemente sarebbe stato scambiato per un fanatico qualsiasi in cerca di notorietà dei media e presto nessuno lo avrebbe più calcolato. In fondo quando si accusa qualcuno senza prove, l’accusa si ritorce sempre contro chi la pronuncia specialmente se l’accusato ha potere sui media.

La scomparsa di Alt: Conseguenze

Prima di ricollegarci con il background di Silverhand c’è un’altra cosa che dev’essere considerata; l’impatto sugli anni seguenti causati dalla scomparsa di Alt. Per via del mancato arrivo sul mercato della sua invenzione, altri smanettoni provarono a creare un programma di supporto ai netrunner, ma con risultati fallimentari. Un ricorrente effetto collaterale fu l’innalzamento della temperatura corporea dell’utente collegato alla rete, ben oltre la soglia che l’organismo può gestire. L’attività neurale aumentava in modo esponenziale e il corpo umano si trasformava in una sorta di matassa di fil di rame ambulante tanto che alcuni di loro furono vittima della combustione spontanea. Questo è il motivo della presenza di vasche di ghiaccio in ogni stanza da netrunner che incontriamo nel corso dell’avventura, ed è questo il motivo per cui ogni postazione da runner dev’essere calibrata manualmente sui parametri del suo utente.
Le postazioni non sono intercambiabili, a meno che non vengano modificate manualmente le impostazioni sul nuovo utente.
Ciò ha persino abbracciato il mondo delle Braindance, in cui anche in quel caso, il dispositivo delle BD dev’essere calibrato manualmente sui parametri dell’utente per evitare che le sinapsi friggessero come “cavallette impastellate”.

Nonostante l’invenzione di tute apposite per i Runner che insieme al ghiaccio rendevano il processo di connessione più sicuro, connettersi alla rete continua anche in cyberpunk 2077 ad essere una pratica molto pericolosa. Questo perché la disconnessione deve avvenire in un modo particolare, un’errore può comportare la morte tramite elettrocuzione con conseguente liquefazione del cervello. Tuttavia, altri come i Maelstrom trovarono una soluzione alternativa. Eliminando buona parte dei componenti organici, sostituiti con parti meccaniche, la connessione era diretta diventando loro stessi dei server ambulanti. La soluzione funzionò e col tempo venne perfezionata sacrificando però sia la loro umanità che la loro forma fisica, come dimostrato dalle bruciature sulla pelle e la rinuncia e/o mutilazione di alcune parti del corpo. Anche i Vodoo Boys adottarono questa soluzione ma in maniera più raffinata. Sembrerebbe che ogni Vodoo Boys di alto rango abbia una cella di energia, che funge anche da dissipatore, alla base del cranio (o all’interno di esso) sacrificando la naturale funzione del sistema limbico. Ciò li rese freddi e apatici verso ciò che li circonda, come se tutto il mondo gli scivolasse addosso.

2013: Primo assalto all’Arasaka

Non riuscendo ad impedire il rapimento di Altiera, Jhonny venne messo K.O. da gravi ferite interne inflitte da uno degli aggressori che lo attaccò alle spalle. Risvegliatosi dal suo Bisturi di fiducia e fatto conoscenza col suo salvatore, Johnny si recò al Club Atlantis in cerca di Rogue. Il Club Atlantis era un ritrovo per mercenari e Solo, paradiso dei cospirazionisti, godeva di una forte reputazione anti-corporativa mettendo tutte le corporazioni sullo stesso piano, mantenendo però un’odio speciale verso l’Arasaka. Il sentimento comune a tutti gli abituali frequentatori era quello di sentirsi in gabbia, dato che con le loro manovre politiche e di marketing, le corporazioni stavano risucchiando la vita delle persone. Le corporazioni stavano istituendo un monopolio privato in ogni campo della vita di una persona “uccidendo 2 elementi cardini del capitalismo: libertà e scelta”.
Per fare un esempio: immaginiamo un marchio di un dispositivo multimediale al quale siamo affezionati, che impone l’acquisto esclusivo dei propri prodotti anche al di fuori di apparecchi elettronici come il vestiario. Si è ovviamente liberi di scegliere i nostri prodotti, consapevoli però di diventare automaticamente nemici della concorrenza di quel marchio, il quale potrebbe ingaggiare dei sicari per eliminarci dall’equazione.
Rogue non era molto convinta del piano di Johnny ma una retata dell’Arasaka, in cui diverse persone morirono, la convinse che era l’ora di restituire il favore e in breve tempo la squadra fu organizzata. Ma essendo la sicurezza Arasaka al massimo stato di allerta, era necessario un diversivo, ovvero un concerto sotto l’Arasaka Tower in cui Johnny, tra l’altro, usò i suoi stessi fan per farli caricare contro i soldati.
Dopo un’intensa pioggia di piombo, riuscì a trovare Alt su un sedile da netrunner in compagnia di Toshiro che, bloccando la porta che venne fatta saltare dal c4, ebbe il tempo di trasferire la donna all’interno della rete.

In questo punto della storia, accade una cosa molto particolare. Toshiro sta per dire qualcosa che sembra cruciale, ma viene freddato da Johnny che sconnette Alt, uccidendola, e afferra il corpo senza vita. Quando incontriamo Alt nel cyberspazio e rinfaccia a Johnny di averla uccisa, non allude alla disconnessione improvvisa, ma al fatto che se non fosse stata disconnessa lei avrebbe potuto riattivare le connessioni con la sua mente e rientrare nel suo corpo. Infatti la stessa wiki dice che Alt GRIDA dall’altra parte del monitor nella speranza di essere notata, mentre lui si allontana col suo corpo fra le braccia.
A seguito di questo evento, svoltosi nel 2013, si attivano tutta una serie di situazioni che ci portano all’assalto dell’Arasaka Tower descritta nella parte di Silverhand che avviene nel 2022.

Reazione a catena: 2022-2077

Nei 9 anni di buco tra il 2013 e il 2022, non si sa cosa accadde ad Alt, la sua bio riporta solo “ad un certo punto del 22, riuscì a fuggire in rete”, intesa come rete globale.
Tuttavia durante la Quarta Guerra Corporativa, l’Arasaka la catturò nuovamente e la bloccò nella torre di Night City. La sua reclusione non durò a lungo poichè durante l’assalto di Johnny armato di testata nucleare, Spider Murphy riconobbe il codice di Alt fornendole un punto d’uscita. Non è chiaro se Murphy e Alt si conoscessero o se lei vide semplicemente un programma ribelle bloccato nella rete sottorete e lo liberò.

Da questo punto si ha un salto in avanti fino al 2045. Alt si diede molto da fare nel creare dei rifugi per le vittime del Soulkiller. In tutti quegli anni cercò di distruggerlo ma non riuscì mai a trovarlo perché si diceva fosse nascosto in un server nel nord Canada. Purtroppo a causa  della  Biopeste che si abbattè su quell’area, venne trasferito a Ghost Town a Hong Kong. Considerato che ogni struttura Arasaka nel mondo aveva al suo interno un server dedicato collegato al Mikoshi, Alt avrebbe dovuto esaminare ogni server del pianeta per trovare quello collegato al Soulkiller.
A causa dell’intervento di Johnny nel raid del 2013 la sua coscienza fu scissa dalla sua forma carnale, la sua mente era bloccata nella rete mentre il suo corpo e la sua coscienza giacevano morenti nelle mani di Johnny. Sorge quindi la domanda, com’è sopravvissuta all’interno della rete? Il suo codice non apparteneva a nessun programma e quindi avrebbe potuto dissolversi.

L’engramma mantenne l’immagine di Alt Cunningham impedendole di impazzire come accadde a qualsiasi altra intelligenza artificiale collegata alla rete per un periodo di tempo prolungato, poiché nel periodo tra il 2013 e il 22, il Mikoshi ancora non esisteva.
Nonostante venga definito come prigione, era anche una protezione per gli engrammi dalle interferenze nella rete.
Sembrerebbe plausibile quindi che sia stato Johnny Silverhand a creare involontariamente il Soulkiller; l’Arasaka stava tentando di crearlo, ma ciò che ottenne era solo una copia digitale dell’utente che restava però collegata alla forma carnale. Johnny spezzò quel legame disconnettendo Alt senza curarsi delle procedure. Fu così che la corporazione ottenne i dati per un Soulkiller funzionante con cui riuscì a intrappolarlo, pur essendo un chip sperimentale, arrivando poi nel 2077 ad annunciare lo slogan “Assicura la tua anima”.

Morgan Blackhand: le menzogne di Johnny

Morgan Blackhand è uno dei tasselli fondamentali nella guerra contro l’Arasaka.
Senza non ci fosse stato questo personaggio, molte delle cose che riguardano Johnny non avrebbero mai avuto luogo. Kerry Eurodyne probabilmente sarebbe morto dopo il rapimento, Johnny sarebbe stato distratto dalla sua morte e non avrebbe fatto concerti, quindi avrebbe scoperto la cattura di Alt troppo tardi e non avrebbe assaltato l’Arasaka con una bomba termonucleare e così via. Se Morgan è così importante, perché non lo vediamo mai nel gioco? Si tratta forse di un elemento tagliato?In realtà la risposta, seppur criptica, viene rivelata dalla stessa Alt, all’interno del cyberspazio.
Una rivelazione agghiacciante che una volta appresa, cyberpunk 2077 viene capovolto grazie ad una nuova chiave di lettura in cui ogni elemento che riguarda Silverhand viene messo sotto un’altra luce.

Per tutta l’avventura noi viviamo la storia da un unico punto di vista, quello di Johnny. Fin da subito dipinge di se l’idea del fanatico, di uno che ha come unico scopo nella vita quello di far esplodere questo e quello. Ma quando parla, è molto sicuro di quel che dice. Avendo già provato la corruzione sulla propria pelle, siamo naturalmente portati a dargli per lo meno il beneficio del dubbio. Inoltre più volte viviamo il suo passato, ciò che dice è coerente col suo vissuto, quindi piano piano iniziamo a dargli ascolto e dare sempre più peso alle sue parole.
Se ci prendiamo abbastanza tempo per parlare con Alt ascoltando attentamente tutti i dialoghi, opzionali e non, lei ci rivela che il nostro rockerman, all’interno del Mikoshi, ha modificato i propri ricordi per sembrare LUI l’eroe. E ciò è stato confermato anche dalla serie di giochi Talsorian Games, è intenzionale per mostrare il lato narcisistico di Johnny.
Infatti non è stato lui a uccidere Alt Cunningham. Sarebbe riuscito a salvarla se non si fosse trovato una porta chiusa che il giornalista in squadra con lui fece fatto saltare col c4. Tale ostacolo ha dato il tempo a Toshiro di scollegare Alt e ucciderla. Alt effettivamente grida dall’altra parte dello schermo nel vano tentativo di richiamare l’attenzione di Johnny per dirgli di ricollegarla così che lei potesse rientrare in se stessa. Nella prima versione è Johnny ad averla sconnessa, ma in realtà è stato Toshiro.

La manipolazione di questa parte del racconto è mirata alla costruzione di un’immagine con cui V, e quindi il giocatore dietro lo schermo, avrebbe empatizzato: quella di un uomo tormentato che uccide la donna che ama nel tentativo di salvarla, tentativo fallito a causa delle circostanze create da una delle più grandi minacce alla libertà, l’Arasaka.

Come detto precedentemente, fu Morgan Blackhand reclutato dalla Militech a organizzare il raid alla torre Arasaka del 2022, ma lui non c’è. Buco di sceneggiatura o sotto c’è altro? Come sappiamo Johnny odia non solo l’Arasaka, ma tutte le corporazioni, mai e poi mai sarebbe sceso a patti con una qualsiasi di queste, sputando sopra ognuna di loro. Eppure l’elicottero usato per raggiungere la torre Arasaka, ha il logo Militech sulla fiancata e i membri della squadra d’assalto hanno tutti la divisa Militech. Come confermato dagli Shard informativi, la bomba era della Militech. Inoltre parlando della bomba, noi sappiamo che è una, ne vediamo una, leggiamo che la bomba era una, eppure quando V dialoga con Johnny riguardo al raid del 2022, lui dice di essersene procurate due.

Inoltre possiamo notare che Johnny e Rogue comandano l’intera operazione. La presenza di lei è uno dei pochi elementi autentici.
Tuttavia l’operazione è stata organizzata da Morgan, quindi perché quindi non era lui al comando? Dopo aver depositato la bomba nell’ascensore, possiamo notare come un solo uomo, armato di pistola e senza supporto, sbaraglia le truppe Arasaka. Mentre si sta ritirando, l’ingresso di Adam Smasher lo scaraventa all’indietro, interferenza, e convenientemente Johnny si è teletrasportato sulle scale vicino all’elicottero in fase di decollo. Come un’eroe dei film d’azione afferra all’ultimo secondo il braccio di Rogue. Qui accade un’altra cosa strana, sembra che Rogue lasci andare il braccio di Johnny, come se nemmeno ci provasse a tirarlo su. Mentre l’elicottero si allontana, Smasher fa il suo ingresso e uccide Johnny il quale si risveglia legato ad una sedia all’interno di una struttura lontanissima dal fungo nucleare e ucciso dal Soulkiller. Ma anche questo è insufficiente perché egli vive in un engramma nella mente di V.

La confusione generata da questo susseguirsi di incongruenze, rende più facile il ruolo di colui che per l’intera avventura accompagna il giocatore come un ombra. Sfruttando il suo carisma, instilla il dubbio nella mente del protagonista e il momento stesso in cui il giocatore è disposto a dare credito alle sue parole, si ha uno sfondamento della quarta parete in cui non solo il protagonista ma anche il giocatore stesso viene manipolato dalle sue parole.

La verità

L’assalto all’Arasaka del 2022 andò più o meno come lo abbiamo visto nel flashback, ma con Morgan al comando seguito da Johnny e Rouge.  I tre insieme unirono le forze contro la resistenza Arasaka. Una volta piazzata la bomba, Rogue si arrabbiò con Johnny per aver tenuto segreto il suo secondo piano e gli diede l’ultimatum dei 4 minuti prima del decollo. Facendo un salto in avanti, Smasher irruppe nella torre. L’esplosione sbalzò Johnny indietro facendolo cadere al piano inferiore. Smasher lo raggiunse e gli puntò l’arma alla testa, pronto a freddare il rocker dal braccio metallico. In quel momento Morgan intervenne in suo soccorso salvandogli la vita e i due iniziano a lottare. Johnny corse su per le scale, ma il palazzo tremò violentemente per via della detonazione.

“Smasher e Blackhand si lanciano addosso nell’ultimo disperato tentativo di uccidersi. Tuttavia l’esito del duello è sconosciuto.”

Secondo alcune voci, dopo l’olocausto a Night City, Morgan tornò alle dipendenze del presidente Kress come agente sotto copertura.

Johnny, quasi all’elicottero, tenta di raggiungerlo e fuggire ma Smasher appare alle sue spalle e spara al velivolo uccidendo un membro della squadra. Il pilota così costretto a togliersi da li, vira bruscamente impedendo alla sua compagna d’avventure di allungare il braccio e tirarlo dentro. Johnny venne lasciato indietro sul tetto dell’Arasaka Tower, sotto gli occhi tristi di Rogue.
Si suppone che, dati i rinforzi coi quale Smasher irruppe, avesse un AV da qualche parte su cui poi vi caricò Silverhand dopo avergli inflitto un colpo mortale, lasciandolo in fin di vita.
Il tempo necessario per essere interrogato da Saburo ed engrammato col Soulkiller.

Le differenze tra la versione di Johnny e quelle dei personaggi chiamati in causa sono numerose.
Per fare un ultimo esempio, Silverhand dice di essere stato romantico con Rogue, di averci provato con lei invitandola a vedere un film, ed è stata lei a respingerlo. Mentre nella missione romance, Rogue confessa a V i suoi sentimenti per lui e che più volte gli aveva chiesto di andare a vedere un film e avere una serata romantica mentre l’idea di romanticismo per lui era “bruciamo l’Arasaka”.
A questo punto alcune domande potrebbero venirci in mente; perché tutti questi sotterfugi? Perché mentire anche a V e indirettamente anche a noi? Perchè non dice le cose come stanno senza ricorrere a menzogne e inganni? Non dobbiamo dimenticare le parole di Alt: Johnny ha modificato i suoi ricordi per sembrare lui l’eroe.

Quindi la risposta è tanto semplice quanto disarmante, che chiama in causa ognuno di noi.
Una volta conosciuti i dettagli della storia di Silverhand, con chi noi giocatori siamo spinti a entrare in empatia? Con un predicatore pazzo al bordo strada fissato coi complotti governativi che urla ai quattro venti? Oppure con un uomo tormentato a cui è stato strappato via tutto, che condivide con noi il suo dolore, che si toglie gli occhiali e con occhi da cucciolo bastonato chiede aiuto per proteggere le persone indifese dalla tirannia dei potenti in modo che ciò che è successo a lui non accada anche ad altri?
Normalmente quando in un videogioco l’empatia con un personaggio è tale da immedesimarci con lui, siamo naturalmente portati ad aiutarlo. E se mentre lo stiamo aiutando ci rendiamo conto che le persone contro cui combatteva Johnny se la prendono anche con noi e con chi amiamo, non saremmo forse naturalmente portati a credere alle sue parole vedendo che in fondo lui aveva ragione, agendo di conseguenza?

E quindi alla fine, non siamo forse noi il nuovo Johnny Silverhand?

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