Il mondo del gaming si è standardizzato in fatto di comandi. Che si usi il pad o la tastiera, i giocatori ritrovano quasi sempre le stesse configurazioni o varianti molto simili, come premere gli stessi tasti di gioco in gioco per le interazioni, il salto, la mira e il fuoco, accelerare o frenare e così via. Il tutto per offrire una sensazione di familiarità con i comandi ed ottenere un’immediata naturalezza con il titolo in questione.
Tuttavia qualche pioniere del passato (e anche qualcuno del presente a dirla tutta), non la pensava affatto così. In questo articolo vi portiamo ben 5 giochi con i comandi più assurdi nel panorama videoludico.
Ape Escape (PS1)
Iniziamo con una pietra miliare del passato, pubblicato nel 1999 per la prima Playstation e che diede vita a due seguiti, uno più divertente dell’altro: Ape Escape. Il Professòr “Profèssor” è un geniale inventore. Costui realizza un super elmetto in grado di potenziare il cervello di chi lo porta facendolo diventare molto più intelligente. Lo scopo di tale invenzione era quello di comprendere meglio i primati, anche per dare finalmente risposta alla domanda se l’uomo proviene dalla scimmia o meno. Tale elmetto viene testato su Specter, l’unica scimmia albina di un parco dei divertimenti. Stanco di quella vita e di essere costantemente sotto gli occhi umani, Specter ruba l’elmetto e acquisisce delle super facoltà intellettive, tanto che crea a sua volta altri elmetti da fare indossare alle altre scimmie del parco e dare vita a una rivoluzione. In massa si riversano verso il laboratorio del professore che, non sapendo cosa fare delle sue giornate, ha creato pure una macchina del tempo. Le scimmie occupano il laboratorio ed effettuano il salto temporale col chiaro scopo di riscrivere la storia in cui sono le scimmie la specie dominante.
Spike (o Kakeru nella versione giapponese) viene catapultato nel passato insieme all’amico Buzz. Con lo scopo di ripristinare la linea temporale, Spike deve tornare al presente correggendo ogni modifica fatta dalle scimmie. Ripercorrendo tutte le varie epoche, da quella dei dinosauri a quella contemporanea in un percorso irto di pericoli, mostri, boss e scontri col suo migliore amico alleatosi con Specter. Le cose si fanno almeno un po’ più semplici per lo sventurato protagonista, grazie ai numerosi gadget che il professore ci invia alla stazione temporale. Essi infatti costituiscono il grosso del gameplay, in quanto necessari per catturare le scimmie tramite il retino temporale. Trattandosi di un gioco Platform , e dato che in quegli anni erano in circolazione altre perle come Crash e Spyro, si era naturalmente portati a pensare che il tasto salto fosse su X. Invece il tasto salto era, nientemeno, su R1. Questo perchè la selezione rapida dei gadget, invece di essere sulla croce direzionale, era impostata sui pulsanti triangolo, cerchio, quadrato e X. Il controllo della telecamera infatti era sulla croce direzionale, mentre l’analogico destro era destinato all’uso dei gadget. Esempio, equipaggiando il retino temporale e spingendo la levetta destra in avanti, si esegue un colpo in avanti, spingendola verso il basso si da un colpo all’indietro, stessa cosa a destra e sinistra e in diagonale. Se invece si fa ruotare la levetta su se stessa, si esegue un attacco a 360 gradi. Una volta abituati a questi comandi strambi, diventa un’avventura che si lascia giocare tranquillamente. Tuttavia superare questo scalino è piuttosto ostico all’inizio.
Forsaken (N.64/PS1)
In un lontano futuro, l’umanità perde il controllo del progresso scientifico, avanzato troppo rapidamente. La superficie della Terra viene distrutta da un’incidente subatomico, rendendola di fatto inabitabile. Un anno dopo, la Terra è stata classificata come “condannata” dalla teocrazia al governo, sancendo di fatto la legalità della fuga dal pianeta. Giunsero così mercenari provenienti da ogni parte del sistema solare per saccheggiare ciò che rimase del pianeta, scontrandosi non solo tra di loro, ma anche coi robot e difese automatizzate che il governo lasciò di guardia. Nonostante la premessa molto interessante, trattandosi di un gioco fantascientifico post apocalittico con futuristiche moto volanti con le quali attraversiamo le viscere della Terra in cerca di ogni cosa di valore tra denaro, armi e tecnologia, gli sviluppatori forse hanno osato un po’ troppo. Forsaken nacque su Nintendo 64 e successivamente venne rilasciato anche per Playstation 1. Il problema è che gli sviluppatori volevano creare un ibrido tra un FPS e un simulatore di volo in soggettiva, su piattaforme che non permettevano una gestione così complessa di tutti i suoi comandi, a meno che non venissero acquistate periferiche a parte create apposta per i simulatori di volo o direttamente la plancia di un’aeroplano. Infatti per chi non possedeva tali mezzi, il comparto dei comandi risultava uno dei più assurdi che si possa immaginare, rasentando il ridicolo. Abbiamo libertà di movimento a 360 gradi e questo vuol dire che sono disponibili i seguenti comandi, ognuno eseguibile solo tramite un tasto diverso dall’altro.
Ogni azione richiede un tasto a se. Oltre ai 4 movimenti base, si hanno il movimento laterale a destra, movimento laterale a sinistra, beccheggio, imbardata, rollio a destra, rollio a sinistra, aumento di quota, abbassamento di quota, usa oggetto raccolto, cambia oggetto raccolto primario, cambia oggetto raccolto secondario tasto interazione, freno, retromarcia, turbo e la lista continua. Troppi comandi per troppi pochi tasti! E il punto è che, nonostante i comandi siano personalizzabili, si può rischiare di eliminare un comando essenziale costringendoci a modificare nuovamente le varie combinazioni, modifiche che possono essere effettuate solamente dal menù principale. Insomma se volete conoscere il brivido di morire al primo livello, questo è il gioco che state cercando!
Fortunatamente il riadattamento che si trova su GoG store, rende il tutto molto più semplice. Tale riadattamento include i pattern per il mouse, che rende le azioni ben distribuite tra mouse e tastiera. Se inoltre si dispone di un mouse da gaming, completata la personalizzazione dei comandi (specialmente sui tasti laterali), il gioco diventa molto più accessibile e divertente.
Gungriffon Blaze (PS2)
Avete presente la serie Armored Core? Il Gran Turismo dei giochi con i Mecha? Si tratta di un gioco d’avventura dalle meccaniche simulative, in quanto nella costruzione del nostro Mecha da guerra, si deve tener conto del peso del nostro equipaggiamento, corazza, potenza del generatore, dissipazione del calore, conteggio munizioni, manovrabilità, agilità e così via. Un gioco che per un certo periodo fece concorrenza ad Armored Core fu Gungriffon. Prima sul Sega Saturn, approdò anche su Playstation 2 con Blaze. E più o meno ne ricalcava le meccaniche, introducendo il fatto che nell’assemblaggio del nostro Mech, in Gungriffon Blaze si deve tener conto anche della location dove si svolgerà la battaglia, calda, gelida o sabbiosa, modificando l’equipaggiamento di conseguenza, incluso il pattern dei colori. Come tutti noi sappiamo, la levetta analogica sinistra serve per il controllo dei movimenti, mentre quella destra per la telecamera. Talvolta, quando gli sviluppatori non sanno cosa fare, il controllo della telecamera la mettono anche sulla croce direzionale. Ora immaginatevi questo scenario. Voi siete il pilota di una squadra d’elite e venite inviati in una missione delicata per sedare un conflitto locale, ma appena arrivate iniziano subito a spararvi addosso. Voi non riuscite a fare assolutamente nulla perchè il controllo dei movimenti e quello della telecamera sono invertiti! Ed ecco che, invece che muovervi in avanti, vi ritroverete ad osservare il cielo.
L’ inversione arbitraria di due comandi tanto semplici quanto essenziali come il movimento del personaggio e della camera, rendono semplicemente il titolo ingiocabile.
Codename Tenka \ Lieforce Tenka (PS1/Windows 95)
Codename Tenka è un bellissimo quanto sconosciuto FPS horror a sfondo Cyberpunk, realizzato da Psygnosis per la prima Playstation. Per qualche anno addirittura fece a botte col franchising di DOOM per la corona. In un futuro distopico, La Trojan Incorporated realizza esperimenti genetici illegali su cavie umane, attirandole con la promessa di una nuova vita a bordo di una nave da crociera che orbita intorno alla Terra, ormai in ginocchio dal massiccio inquinamento industriale. Joseph Tenka è un soldato mezzo cyborg che scopre i piani di questa corporazione e decide di annientarla, scontrandosi con robot, cyborg, mostri organici e abomini mutanti, alcuni dei quali sono un omaggio a La Cosa di Carpenter. Oltre al classico level design da retro-gaming, labirintico e con chiavi colorate per diverse porte, il gioco trasmetteva sensazioni di claustrofobia e disgusto. Infatti ogni volta che un’aberrazione genetica sufficientemente vicina a noi veniva eliminata, la telecamera veniva imbrattata di sangue e pus.
Purtroppo Tenka era figlio di un’epoca ancora senza analogici, quindi mirare sull’asse verticale era parecchio complesso. Di fatto, per alzare o abbassare la visuale quando un nemico si spostava sopra o sotto di noi, si doveva ricorrere ai tasti L2 ed R2. Fortunatamente la Psygnosis, che ha sempre messo amore nei suoi titoli, rendendosi conto di questa mancanza causata da una tecnologia ancora non disponibile, programmarono un reticolo per l’auto mira in modo che il nemico potesse essere colpito a prescindere dalla sua posizione purchè fosse nel campo visivo. Ovviamente tale sistema non funziona con i mostri veloci, i quali comunque costringono ad abbassare o alzare la visuale.
Per quanto concerne la versione Windows 95, offre una grafica superiore alla sua controparte per console, oltre poter gestire liberamente la telecamera tramite il mouse. Tuttavia gli sprazzi di pus sulla telecamera sono assenti senza un motivo apparente. Tolta questa nota critica, il gioco è ingiocabile a causa dei continui aggiornamenti di Windows che invalidano la patch per poterlo avviare su macchine recenti. L’unica alternativa all’acquisto della copia originale per la prima Playstation, è il download della ISO avviandola tramite emulatore (a patto che riusciate a tollerare il comico e imbarazzante doppiaggio italiano).
Rocket League
Parliamo adesso del famoso Rocket League, un misto fra calcio e auto RC, in cui si usano proprio queste ultime come giocatori contrariamente a esseri umani come le sue controparti Fifa o Pes. Essenzialmente il gioco si svolge su un campo da calcio con un’enorme e pesante pallone metallico, da spingere verso la porta avversaria sfruttando i powerup disseminati sul campo. Questo titolo andrebbe giocato col pad, ma può essere “giocato” anche col mouse e tastiera. I problemi di quest’opera sono molteplici, in primis la telecamera. Non si è assolutamente padroni di ruotarla a piacimento in modo d’avere una visione teleferica sul campo. Ci si può avvalere solo di 2 visuali impostate, la prima rimane bloccata sul pallone sballando completamente le traiettorie delle nostre azioni, poichè non si riesce a capire quando si è inclinati rispetto alla porta, mentre la seconda over the shoulder, in questo caso “over the tettuccio”, si riesce a correggere la traiettoria del mezzo ed è perfetta per i tiri frontali, ma non potendo ruotare la camera non si ha la più pallida di dove sia la palla, se dietro o sopra di noi, rendendo estremamente difficile anticiparla. Inoltre, se vi è sembrato strano che in Ape Escape si salti con R1, in Rocket League per PC si salta col tasto sinistro del mouse. Le acrobazie invece, sono riservate al tasto destro del mouse.
Non possiamo far altro che ammirare l’ottima gestione dei comandi per la versione pc, da parte della casa di sviluppo.