5 Giochi attaccati dai media

Molto spesso, quando i videogiochi finiscono sotto le grinfie dei Media, la cosa tende ad essere portata all’esagerazione. Dipingendo il quadro allarmante secondo cui il giocatore non distingue la realtà dalla finzione (avvalendosi di spiacevoli episodi causati da emulatori), i mezzi d’informazione sembrano preferire la strada del terrore nei confronti di persone (appartenenti a generazioni passate) che hanno poco o niente a che fare con il mondo dei videogiochi. Nonostante i fatti di cronaca evidenzino un reale pericolo sull’utilizzo di certi strumenti in alcuni paesi, come l’America, si preferisce mantenere vivo e senza particolari restrizioni il “Secondo Emendamento” (diritto di detenere un’ arma da fuoco) continuando ad incolpare il medium videoludico. Questo è solo uno degli esempi riportati in questo articolo.

GTA – Gran Theft Auto

Non muore persona che GTA non voglia

Non esiste una catastrofe che si è abbattuta sul pianeta Terra, uno schianto di una meteora, la morte di un anziano, che non sia stata causata da Gran Theft Auto. Questo videogioco è sotto attacco fin dai suoi albori, da quando era in visuale isometrica e si guadagnavano punti investendo le persone, rubando auto e distruggendo vari elementi dello scenario. Ciò che spaventò i genitori fu vedere il proprio figlio di 12-13 anni giocare ad un gioco così violento. Viene quindi da domandarsi come mai sia stato possibile che il proprio figlio possa aver messo mano su un titolo Pegi 18 in primis. Difendere questo titolo in particolare non è nel nostro interesse, tuttavia le critiche sulla serie di GTA non sono mai cessate, specialmente con l’ultimo capitolo definito “istruttivo nell’istigazione alla prostituzione e al femminicidio”.

Ciò che possiamo dire, come citato nell’introduzione, un adulto sa bene che le azioni (come uccidere una persona) hanno delle conseguenze, mentre un ammasso di poligoni che rinasce dall’altra parte del marciapiede, rende il tutto surreale. Qui entra in gioco l’accusa dei genitori (che ricordiamo aver dato modo ai propri figli di mettere mano a un gioco classificato per adulti) e dei media sull’emulazione. Come sappiamo, i bambini sono molto più malleabili e tendono a replicare ciò che vedono. Un caso molto più recente lo abbiamo avuto con Squid Game, spettacolo indirizzato ad un pubblico adulto che molti genitori hanno tentato di boicottare perchè i propri figli (età da scuole elementari) simulavano i giochi proposti nello show, con i compagni di classe.

L’accusa dell’emulazione quindi evidenzia la serietà con cui i genitori dovrebbero istruire i propri figli e porre la loro attenzione sulla fascia d’età indicata sulla confezione del gioco o in overlay sulla serie tv.
Ma a quanto pare questo costa troppa fatica.

Carmageddon

Questo gioco di corse automobilistiche che si svolge in centri urbani e non (con veicoli dotati di lame, trivelle e spuntoni di vario genere), consisteva in una serie di gare composte da diversi obbiettivi, fra cui eliminare gli altri avversari, eliminare i passanti e arrivare primi. Il nome ovviamente deriva dalla Bibbia: “Harmagheddon” , ovvero la guerra santa di Dio con la quale porterà pulizia sulla terra, liberandola dalla malvagità e dalla corruzione.
Per chi conosce il brand, è sempre stato politicamente scorretto e irriverente. Negli extra dell’episodio Max Damage, è possibile selezionare una modalità in cui si devono eliminare centinaia di copie di Ilary Clinton e Donald Trump. Ivi per cui l’utilizzo della parola “Car” (automobile) come suffisso per il titolo del gioco, sta a significare essenzialmente “Piazza pulita con le auto”.
Il titolo divenne così tanto criticato da autorità religiose (per la blasfemia del nome), dai media (per la violenza) e successivamente dai governi. Vennero vietate le vendite in diversi paesi e gli sviluppatori vennero citati in giudizio. Il risultato della causa legale fu parzialmente a favore degli sviluppatori i quali, per poter vendere il proprio gioco nei paesi in cui la censura era in vigore, avrebbero dovuto sostituire gli esseri umani con Zombie e fare in modo che il sangue fosse verde anzichè rosso.

GTA e Carmagheddon derivano, per un motivo o per l’altro, da Death Race del 1973. In questo gioco si utilizzava un veicolo con cui schiacciare più figure umanoidi possibili. Ovviamente ciò diede lugo a polemiche sempre più rumorose, tuttavia l’anno precedente, nel 1972, venne rilasciato un gioco pressochè identico ma con un incipit diverso: un carro armato pilotato dal giocatore, deve schiacciare figure umanoidi appartenenti a una fazione che minaccia gli USA, nel minor tempo possibile. Su quel titolo nessuno ebbe da dire niente.

The Sims

Per quanto possa avere dell’assurdo, anche la famosissima serie The Sims finì nel ciclone dei videogiochi dannosi per la salute. Appartenente alla categoria “simulativo-gestionale”, il gioco simula la vita di una persona, che in questo caso si tratta di un personaggio virtuale che può essere creato dal giocatore. Ci sono diversi parametri da tenere sotto controllo (come fame, sete, vescica, relazioni sociali, intelligenza acquisibile tramite lettura di libri, lavoro e molto altro), con l’obbiettivo di far prosperare il nostro personaggio il più a lungo possibile e renderlo felice. Giocando male le nostre carte, il personaggio può cadere in depressione e morire prematuramente mandando a monte tutti gli sforzi fatti fino a quel momento. La serie infatti fu anche soggetto di studi sulla lotta alla depressione, sul come un videogioco potesse influire sulla vita di una persona ed essere istruttivo nei rapporti sociali, nella creatività (fra le tante cose è possibile arredare gli appartamenti), sulla necessità di trovare un lavoro poichè, anche nel videogioco senza lavoro (quindi senza soldi), non si va lontani.
Tutte queste ricerche vennero affossate da articoli che essenzialmente riportavano tutti la stessa notizia: The Sims favoriva una serie di patologie psicologiche quali isolamento (in quanto il giocatore preferisce la vita virtuale a quella reale), il “complesso del Dio” (credersi immortali e di poter fare tutto) e “ossessione del controllo” (nel caso si crei una famiglia, si può controllare più personaggi dandogli dei compiti. Ovviamente anche in quel caso si deve tenere conto di tutti i parametri sopra descritti, per ogni personaggio controllato).

DOOM

Tutti i fan di questo Franchise conoscono la storia. Una mega corporazione corrotta chiamata UAC, una volta giunta su Marte, sfrutta la propria tecnologia strappando il tessuto dello spazio. L’azienda riuscì a collegare il pianeta rosso all’Inferno con lo scopo di sopperire alla crisi energetica mondiale sfruttando l’energia infernale (e guadagnare nel mentre una montagna di soldi). Ovviamente le cose prendono subito una piega orribile, i demoni fuoriescono dal portale e inizia l’invasione demoniaca. Tale invasione prosegue fino alla Terra, che nel capitolo Eternal viene chiamata “Consunzione Demoniaca”. Dal primo all’ultimo capitolo della serie, un Marine addestrato e forgiato nei combattimenti lotta con ogni mezzo possibile i mostri che si sono fusi con la tecnologia umana (diventando demoni cyborg), tentando di chiudere i vari portali che questi creavano per velocizzare l’invasione. Il Doom Guy (successivamente Doom Slayer – Uccisore del Destino), affronta i vari abomini generati dall’ “Icona del Peccato” (di forma caprina), fino allo scontro finale. L’estrema violenza (sangue, pezzi di carne volanti, brutali uccisioni eseguite con una motosega etc.), accompagnata da una colonna sonora Heavy Metal, fecero scattare sull’attenti esponenti religiosi i quali dichiararono non solo che il Diavolo stesse entrando in casa delle persone manipolando la mente dei giovani, ma che questi lo pagassero per farlo. Da qui ne dedussero il disegno diabolico per controllare le persone.

Ci permettiamo una breve riflessione su questo punto: Il nostro è sempre stato, per la maggior parte, un paese cattolico. Da sempre la dottrina cattolica insegna la storia riguardo la cacciata dal paradiso, la contesa celeste, del tradimento di Lucifero, dalla sua messa al bando dal regno dei cieli e via dicendo. Coloro che seguirono il Diavolo (e il Diavolo stesso) vennero successivamente raffigurati con immagini mostruose, dotati di corna, dalla pelle rossa e dal corpo animalesco. Un personaggio di fantasia che elimina le forze demoniache (nemiche quindi del Paradiso), non dovrebbe forse far “schierare virtualmente” il giocatore dalla parte del bene?

Qualcuno portò questa obiezione all’attenzione della chiesa cattolica, la quale rispose: “Nessuno può abrogarsi il diritto di fare Dio”.

Pokemon – Serie

Per quanto possa sembrare strano, anche i piccoli e graziosi animaletti colorati sono stati attaccati dai media. Alcune di queste accuse riguardavano il maltrattamento degli animali di cui avrebbe tacitamente favorito il combattimento clandestino.
Essenzialmente i protagonisti della varie serie, girano per il mondo collezionando le varie creature “intrappolandoli” nella sfera pokè, dopo averli indeboliti. Successivamente quando il protagonista incontra uno sfidante, entrambi richiamano una creatura per farla combattere.

I vari passaggi descritti, eliminando completamente la parte narrativa, vennero paragonati esattamente alle manovre adottate dai bracconieri. Tale accusa non durò per molto tempo, perchè subito dopo uscì una notizia molto particolare.

Nei primi 2000, La Nazione e Il Tirreno riportarono una notizia (successivamente riproposta qui ) riguardante un duplice omicidio eseguito con mezzi occulti.

 Tramite la Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale , si è sparsa la voce che sotto l’apparente innocenza dei Pocket Monster in realtà si nasconde un piano Diabolico senza precedenti.

L’articolo spiegava il come due genitori sarebbero morti in modo misterioso, a causa dei capricci del figlio.
A quanto pare il bambino, già in possesso di diversi peluche dei Pokemon, avrebbe fatto le bizze perchè i genitori si rifiutarono di comprargli un giocattolo. La sera stessa il bambino avrebbe evocato il demonio il quale, uscendo dai peluche della serie animata giapponese, si sarebbe posizionato nell’esofago dei genitori mentre dormivano facendoli morire per soffocamento. Dato che il nome della serie, secondo quanto riportato nell’articolo, non sarebbe l’unione delle parole “pocket” e “monster” (mostro tascabile), ma bensì “pocket” e “demon” (demone tascabile), il tragico fatto non dovrebbe sorprendere.

Durante un esorcismo atto a espellere la malvagia creatura che si annidava nei peluche del bambino, i pupazzetti sono stati bruciati e le fiamme avrebbero assunto “la forma del demonio.” Dopo quell’episodio, gli attacchi ai danni della serie animata si è estesa anche ai videogiochi per ogni console, dal Game Boy al Nintendo 3ds fino agli Smartphone, abbracciando anche i principali rivali del brand: I Digimon (demone digitale) e i Monster Ranchers (Allevatori di mostri).

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